lunedì 19 marzo 2007

Lunedì 19 marzo 2007

Ore 5:40 del mattino, atterriamo a Nairobi. Volo intercontinentale tranquillo su un aereo quasi vuoto, fuori dall’aereo l’aria è fresca ed umida ma appena entriamo in aeroporto diventa calda e ancora più umida. Dentro è tutto chiuso, solo qualche negozio sta preparandosi ad aprire e ci sono due bar, le sale di attesa sono chiuse. L’aeroporto è piccolo ma sufficentemente servito. Non ci sono monitor informativi ma le comunicazioni sono stampate per tempo ed esposte su apposite board. Ci informano che partiremo per Dar Es Salaam tra due ore dal gate numero 5.
Facciamo colazione in un piccolo bar dove ordiniamo caffè ed acqua minerale. Il sonno sui sedili dell’aereo sotto l’aria condizionata mi ha inchiodato la schiena che mi fa piuttosto male, prendo una bustina di anti dolorifico. Così dovrebbe andare meglio. Intanto che aspettiamo mi do anche due goccie di collirio visto che da quando siamo partiti a Bologna ho gli occhi che mi bruciano.
Facciamo qualche chiacchiera assonnata di commento al volo, Mario sparisce per andare a fumare una sigaretta.
A parte le cancellazioni, i ritardi, e gli acciacchi da aria condizionata (siamo in giro da ormai 26 ore e non siamo ancora a destinazione) tutto sommato sin qui il viaggio è andato bene. Sarà comunque una giornata piuttosto lunga visto che appena arrivati a Dar dovremo ripartire.
Al controllo di sicurezza Mario fatica un poco a convincere il poliziotto che i medicinali sono innocui e comunque deve utilizzare qualche “concreto” argomento per superare la diffidenza.
Ore 7:50 aeroporto di Nairobi. Sala di attesa, è ormai chiaro che anche questo volo non partirà in orario.
Infatti ci imbarchiamo e decolliamo con circa 35 minuti di ritardo che in parte saranno recuperati in volo.
Ore 9:55 atterriamo all’aroporto internazionale Julius Nierere di Dar Es Salaam.
Aspettiamo la consegna dei nostri bagagli non senza qualche apprensione visto come ci hanno rimescolato il volo ma alla fine le borse e le valigie arrivano tutte. Non ci avrei scommesso un euro, ero già preparato a dovermi arrangiare con i cambi di emergenza messi nel mio bagaglio a mano.
Bene almeno questa giornata comincia sutto auspici migliori di ieri.
Passiamo la dogana senza problemi e finalmente usciamo dall’eroporto di Dar, dove troviamo ad attenderci William (il nostro capocantiere) ed Elia (il nostro autista) che, istruiti a dovere da Mario, ci faranno da angeli custodi per tutto il viaggio.

Carichiamo i bagagli sul nostro Land Cruiser bianco e partiamo per il Kurasini, il segretariato cattolico della conferenza episcopale della Tanzania nel cui ostello avremmo dovuto passare la notte scorsa.
Arrivati al Kurasini centre facciamo le prime telefonate a casa. Gianfranco si emoziona parlando con la mamma e pensando a questo viaggio e agli eventi che ci hanno portato qui.
Rimaniamo tutti colpiti dalla sua emozione.

Segue…

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